E come un oracolo pronosticato da due Sibille insolite e trascinanti, ecco affacciarsi sul panorama musicale dell’estate 2023, già in un’ottima luce a prescindere dal risultato, il singolo Drusilla-Foer-featuring con Asia Argento “Io ne voglio ancora” che batte il tempo all’insegna dell’energia, del pathos e della sensualità in un recitar-cantando che promette di trasformarsi in un earwarm jingle che ricorderemo e balleremo ampiamente. Il testo, scritto dalla cantautrice Margherita Carducci , in arte Ditonellapiaga, prodotto da Benjamin Ventura, viaggia in un clima al limite del sospeso: il duetto si snoda in un dialogo anticonvenzionale, a tratti ironico, ben lontano dal prevedibile che coinvolge e stupisce.
La canzone fa parte di un ventaglio di 12 brani inediti ed è tratta dall’album “DRU”, in uscita il prossimo 6 ottobre: un disco che si attendeva da tempo e che uscirà in più versioni, sin da ora in pre-order sul sito Feltrinelli (link a fondo articolo).
L’immagine sonora che percepiamo è spiazzante, quasi ghostly, il sottile gioco del sottinteso racchiude il vero significato del pezzo: una evidente dedica d’amore viscerale alla musica, l’unica ragione per la quale vale la pena “volerne ancora” spasmodicamente, con ingordigia e bramosia.
Il video del singolo, scritto e diretto da Gianluca Gori con il best sound di Franco Godi, intensifica questo senso di vacuità: un filtro azzurro-blu accentua le sfumature e i volti dei personaggi, facendo spiccare con eleganza, la presenza del colore rosso mordente che erotizza e spregiudicatamente mistifica la scena in un brindisi alla vita con un bicchiere di vino versato sulla pelle. Una Drusilla criptica ed ermetica al fianco di una Asia Argento imperiosa e risoluta: è un cantico prosaico, un intreccio di voci, sguardi, mani e corpi che si carezzano senza mai un reale contatto che celebra la libertà. Ciò che è bene e ciò che è male beffardamente si scambiano di posizione ed il giudizio viene inghiottito dalla teoria della relatività: così Drusilla si inventa un nuovo modo di veicolare con teatralità contenuti rilevanti, per stimolare ancora la riflessione e risvegliare l’antico ma sempre moderno gioco dei punti di vista a lei tanto caro e racchiuso in una asserzione che ripropone spesso nel suo spettacolo “Eleganzissima”, che ha fatto più volte il giro d’Italia e che sarà in tour in questi mesi estivi in veste rinnovata, ovvero che “…notare qualcosa di ingiusto nell’altro non fa necessariamente di noi delle persone migliori…” D.F. Cit.
Il ritornello, che dà il titolo al singolo, è spezzato da salti altamente imprevisti che calano l’ascoltatore in un’atmosfera surreale che addirittura vira, per qualche manciata di secondi, in altri generi musicali: sono gli attimi in cui Madame ricorda, in più flashbacks oltre la consecutio temporum, le sue esibizioni canore in abito di paillettes e microfono anni 70 davanti a sé. Parole-scalpello intagliano temi come l’emancipazione della donna e l’importanza della fiducia in sé stessi, offrendo spunti di confronto con una dance che strizza l’occhio all’ascoltatore in un richiamo al ritmo che sembra quasi riprodurre il battito di un cuore inquieto.
Due “Femmes Fatales” dal trucco deciso e ombreggiato con il vento tra i capelli e con le idee chiare che stanano i canoni dell’ovvio puntando a scalare la classifica, in barba all’opinione pubblica dei bacchettoni.
Che altro aggiungere?!LET’S DANCE IT!