Sempre bello e “dannato”, Helmut Berger. Anche adesso che non c’è più.
L’attore austriaco è scomparso oggi, 17 maggio, a quasi 79 anni (li avrebbe compiuti il 29 maggio).
Il nome di Helmut Berger, star del cinema soprattutto degli anni 70, è legato in maniera indissolubile a Luchino Visconti, il regista che lo ha voluto prima protagonista dei suoi film e, poi, di un pezzo importante della sua vita.
Di Helmut Berger, un giorno definito “l’uomo più bello del mondo” dalla stampa inglese, conosciamo i suoi film, qualcuno più famoso di altri – “La Caduta degli Dei” (1969), “Il Giardino dei Finzi Contini” (1970) e “Ludwig” (1973) – e la parte pubblica della sua vita, quella fatta di grandi passioni e grandi vizi, come alcol e stupefacenti, da autentico viveur che non si è mai negato nulla. Al tal punto che una volta raccontò in un’intervista: “Ho vissuto tre vite, in quattro lingue diverse. Je ne regrette rien. Non rimpiango nulla”.

Una foto recente di Helmut Berger.
Una foto recente di Helmut Berger.

Nel 1980, pur tra problemi di depressione, Berger fu protagonista dello sceneggiatore tv “Fantômas” (1980), diretto in alcuni episodi dall’amico Claude Chabrol, che ebbe grande successo anche in Italia. E qualcuno, da noi, si ricorda anche del suo “demone” in “Mia moglie è una strega” (sempre del 1980), film con Renato Pozzetto e Eleonora Giorgi
“Demone” e “Dannato” (“The Damned”, titolo originale de “La Caduta degli Dei”): quando la realtà assomiglia molto alla fantasia…
A 50 anni, nel 1994, Helmut Berger – playboy impenitente, eppure con la sua autodefinizione di “vedovo di Visconti”: lo disse il giorno del funerale, nel 1976, del regista – si è sposato con Francesco Guidato, giornalista e scrittrice, collaboratrice da sempre di “Orlando Magazine” con il nome di Francesca Berger.
Un cognome che resta nella storia del cinema.