1) Quando è nata la sua passione per Israele?
La mia passione per Israele è nata in me dopo aver letto il Diario di Anna Frank e aver seguito documentari sulla Shoah. È stato un momento in cui ho iniziato a comprendere e ad apprezzare la storia e la cultura di questo paese.

2) Ci racconti qualcosa della tua associazione?
La mia associazione è nata dalla mia passione che coltivo fin da quando ero bambina. Siamo fondati il 6 dicembre del 2014 e nel corso degli anni abbiamo organizzato numerosi eventi. Recentemente, stiamo focalizzando la nostra attenzione sull’organizzazione di viaggi al binario 21, con la prossima data fissata per il 18 giugno…

3) Perché Israele è un vero paese democratico nel Medio Oriente?
Israele è un paese democratico che accoglie diverse etnie e culture. Questa diversità è evidente anche all’interno dell’esercito IDF, dove si trovano arabi, drusi, cristiani e, naturalmente, ebrei. La coesistenza di queste comunità all’interno della società israeliana riflette i valori democratici e l’inclusività del paese.

4) Cosa ti ha portato a viaggiare in Israele?
Un libro che mi ha affascinato particolarmente è stato “Un convento a Gerusalemme” di Federico Steinhaus. La storia raccontata in questo libro mi ha spinto a intraprendere un viaggio in Erez Israel per scoprire di persona le meraviglie di questo luogo e approfondire la mia conoscenza sulla sua cultura e storia.

5) E dell’attuale situazione politica, cosa ne pensi?
La politica israeliana è estremamente complessa in questo momento e ritengo che sia difficile esprimere un giudizio definitivo. Credo che per comprendere appieno la situazione politica di Israele sia necessario viverla in prima persona e immergersi nella vita degli israeliani.

6) Ritieni che Israele sia vittima di falsa informazione?
Posso affermare che leggere notizie false sui giornali che riguardano Israele, mentre ho molti amici israeliani, mi infastidisce enormemente. È importante essere critici e cercare fonti affidabili per ottenere una visione equilibrata e precisa della realtà.

7) Che libro consiglieresti a una persona che per la prima volta intende fare un viaggio in Israele?
Consiglierei “Una giornata della memoria, 364 giorni dell’indifferenza” perché è un libro che permette di scoprire chi sono gli ebrei israeliani e di comprendere cosa rappresenta Israele. Troppo spesso vengono diffuse informazioni errate e ci sono anche persone antisemite che negano la Shoah, incluso all’interno dell’ambiente accademico. Questo libro offre un’opportunità di conoscenza approfondita e di sfatare pregiudizi.

8) Una domanda che non ti ho fatto e che avresti voluto che ti facessi?
Se tu mi dovessi chiedere… Andresti a vivere in Israele!? Assolutamente sì.