Marco Mengoni superlativo sempre vince a furor di popolo con “Due vite” il Festival della canzone italiana, trionfando al Teatro Ariston di Sanremo, kermesse che ha nuovamente battuto i record di ascolti, grazie alla direzione artistica di Amadeus sostenuto nella conduzione dall’amato Gianni Morandi, il cui cachet avvolto dal mistero si aggirerebbe intorno ai 60 Mila euro. Un festival che come sempre non è stato risparmiato di interesse e di critiche, non solo per i cantanti e le canzoni, ma per gli outfit di tutti i partecipanti, i comportamenti e le contraddizioni, proprio queste sono cominciate con Blanco, che voleva cantare la sua “L’isola delle rose”, ma trovatosi senza audio e aiuto, nonostante l’avviso alla regia, finisce poi col prendere a calci disperato le rose rosse della sua scenografia, che l’hanno portato a ritirarsi per via delle importanti reazioni avverse della sala e del paese, telespettatori che però non si sono troppo compattati indignati quando il geniale Fedez, tornato al festival per la cover con gli Articolo 31, sulle note di “Ohi Maria” lancia un appello al Presidente del Consiglio per liberalizzare la cannabis, droga cosiddetta “leggera”. Appare rilevante anche l’incoerenza tra il notevole intervento di Roberto Benigni, che all’apertura della gara canora citava l’art 11 della Costituzione italiana “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”, e la lettera declamata dal conduttore Amadeus, che di pace non è sembrato parlasse del presidente ucraino Volodimyr Zelensky “…purtroppo oggi nel mio paese si sentono spari ed esplosioni. Ma l’Ucraina sicuramente vincerà questa guerra. Vincerà insieme al mondo libero. Vincerà grazie alla voce della libertà, della democrazia e, certamente, della cultura. Ringrazio il popolo italiano e i suoi leader che insieme all’Ucraina avvicinate questa vittoria”, un altro brivido contraddittorio lo regala sul palco l’effervescente Rosa Chemical, quando ignorando la presenza di Chiara Ferragni sul palco, strappa alla platea Fedez e lo bacia appassionatamente sotto gli occhi della moglie.
Nessuna donna sul podio, come in ogni sorta di lavoro il genere femminile viene ancora una volta penalizzato, nonostante le corde vocali di altissimo livello di concorrenti come Giorgia.
Il Festival di Sanremo ha battuto già in quarta serata i record di ascolti con il 66,5% di stare dai tempi del grande Pippo Baudo, forse se ci fosse stato anche lo strepitoso Fiorello sul palco, avrebbe potuto chiudere con un po’ di più. Tra gli ospiti amatissimi dal pubblico la meravigliosa Ornella Vanoni, che con la sua voce sempreverde e la sua eleganza, ha interpretato brani indimenticabili. Nella disputa meritava qualcosa in più perché molto sanremese e per interpretazione “Lettera 22” dei Cugini di Campagna, Modà con “Lasciami” orecchiabile come sempre, gli Articoli 31 con “Un bel viaggio”, del resto J-Ax e DJ Jad sono mietitori di successi di massa. Ultimo è ritornato con “Alba” ma i suoi brividi e limiti, non hanno stupito, come quando stava per vincere con la condizione di Baglioni, al posto di Mohomood e Blanco con “Brividi”, sarà sicuramente un tormentone “Nel bene e nel male” di Madame. Tananai in versione chic con la sua “Tango” bravissimo, pur dimenticando per l’emozione di porgere le belle rose oro e blu alla Ferragni, il rapper Olly concorreva con “Polvere”, ma si è fatto notare per la ritmata versione di “La notte vola” nella serata delle cover accanto a Lorella Cuccarini. Lazza coinvolgente con “Cenere” ha colpito anche con la cover insieme a Emma. Colapesce e De Martino una novità tutta “Splash”. Leo Gassman si è al massimo con “Terzo cuore”, bella la “Supereroi” di Mr. Rain che si è presentato con un intervento in stile Povia. Bellissima, ma non più in gara “L’isola delle rose” di Blanco. Rosa Chemical col sesso “Made in Italy” si è preso la scena. Il punto verte sui testi, le musiche ci sono, alcuni narrano storie depresse, altri non facilmente interpretabili, ma le voci e gli interpreti non mancano se si pensa ad una voce come quella di Anna Oxa. Elodie la più sexy. Gianluca Grignani il più generoso, che ha coinvolto con la bravissima Arisa. Elegantissime ognuna a suo modo l’intraprendente Chiara Ferragni, la notevole Paola Egonu, la seduttiva Chiara Francini, e l’intensa Francesca Fagnani che ha sfoggiato un outfit Armani in pizzo splendido. Gianni Morandi e Amadeus si sono battuti a suon di giacche pazzesche come quelle stupende di Armani indossate da Gianni, e le bellissime glitterate di Gai Mattioli vestite da Amadeus.