La Turchia contro i diritti LGBT.
Nello storico quartiere Fatih di Istanbul, domenica 18 settembre, diverse migliaia di manifestanti hanno marciato, protestando contro le associazioni “Arcobaleno” chiedendo al governo del presidente turco Recep Tayyip Erdoğan (68 anni) di chiuderle e mettere al bando le loro attività.
È stata la più grande manifestazione del genere mai vista in Turchia.
Gli organizzatori hanno affermato di aver raccolto oltre 150.000 firme per chiedere una nuova legge, che vieti quella che definiscono “propaganda” LGBT.
ILGA Europe, organizzazione internazionale che si batte per l’uguaglianza dei diritti LGBT e dei diritti umani in Europa e nell’Asia Centrale, ha cosi twittato: “La Turchia deve garantire la protezione di tutti i suoi cittadini”.
La protesta di Istanbul ha suscitato indignazione tra le associazioni omosessuali e in molti altri gruppi che si occupano della difesa dei diritti umani in tutto il mondo.
Le sfilate LGBT sono state vietate in Turchia già dal 2015 e ora c’è una preoccupazione generale, da parte degli attivisti turchi, di un ulteriore giro di vite e che i loro già pochi diritti, nel Paese, vengano ancor più intaccati.
Didascalia della foto: nel cartello cìè scritto “Non cederemo il passo a chi fa la guerra alla famiglia”.