“Bidellume”, romanzo di Stefi Pastori Gloss evidenzia il fenomeno del bullismo all’interno della scuola secondaria, accennando a un atto di cattiveria nei confronti di Noemi, studentessa, a opera di una coetanea. Allo stesso tempo, districandosi nella vita di Silvana, bidella, protagonista delle vicende, fa capire ai lettori e alle lettrici quanto siano non dissimili le nostre storie personali. L’ambientazione di fenomeni di bullismo nel mondo dell’Istruzione è mero pretesto per prefigurare altri universi, anche lavorativi. Può capitare che chi ha un pizzico di potere in più lo eserciti con protervia, generando gravi problemi di autostima nei confronti delle vittime. È apprezzabile che la protagonista del romanzo aiuti la studentessa a uscire dalle secche dei torti subiti, risaputi anche nel gruppo dei pari. Nessuno prima di Silvana interviene, compagni di classe compresi, nemmeno colleghi o professori. Guardare in faccia i problemi e gli accadimenti del vivere umano è una lezione che deve far riflettere tutte e tutti; riconoscerli e fare rete per intervenire, ci salva. Abbandonati a sé stessi, non ci si sottrae a situazioni rovinose da soli, perché, come recita l’esergo in apertura, “nessun uomo è un’isola”. È una lezione da imparare per vivere meglio assieme agli altri. Dal seguente estratto, si evince che il bullismo è presente anche nelle relazioni di amore di qualsiasi colore.

“Socchiuse le imposte. Il cielo rosa a pallini sembrava lo scatto di una malattia della carne. La bulla si era già levata, la sentiva ostinarsi in bagno. Il caffè era pronto, i toast bruciacchiati fuori dalla padella. Il burro fondeva sul tavolo al calore dell’estate che goccia a goccia fuggiva da quella casa (…) Dopo la doccia, la bulla la raggiunse in cucina. Quando ebbe finito di mangiare, Noemi la sbatté al muro. Lei se lo lasciò fare e scoppiò a ridere quando la lingua di Noemi inciampò nel cordino dell’assorbente interno. Aveva voglia di picchiarla, Noemi, di rincorrerla a calci per le stanze. La bulla le chiese di non farla lunga. Uscirono per fare spesa. Era giorno di mercato. A mezzodì erano di ritorno. Il bagagliaio dell’auto era gonfio di frutta e verdura a chilometro zero, già rovinata dal sole, e di pesce e detersivi comprati poi al supermercato. Alle tre, stesa sulla sabbia, la bulla sembrava inchiodata al sole, mentre Noemi tentava l’ascensione sulle scale per andare a buttare sul letto quel suo corpicino imbottito di lolitismo e snack al cioccolato. Alle diciotto, poi, andava a raggiungerla nella baia. Il sole era già scomparso, mentre il cielo era pieno di sedimenti industriali e nuvole perfide, pronte a riempire le due di sciacquoni d’acqua gelida. La bulla si era tolta il costume con la scusa che con quel tempaccio nessuno sarebbe venuto a disturbarle. (…) A casa bevvero del Calvados dallo stesso bicchiere. Alle otto, la bulla preparò delle frittatine farcendole con tutte le schifezze trovate d’avanzo nel frigo. All’una, rifiutò a Noemi una leccata di figa. Cercava di avvicinarle la sorellina raggrinzita alle labbra turgide e insocievoli. La bulla spense la luce. Noemi andò in bagno a sputare in faccia allo specchio. La rete delle donne stava funzionando. Rinfrancata e fiduciosa, Noemi aveva scritto di loro due. Era finalmente pronta ad affrontarla. La fermò nell’atrio della scuola, e, aspettando il momento in cui era zeppo di persone, le scraciò sul viso.

Stefi Pastori Gloss, 2022, Brè Edizioni, Salone del Libri di Torino 2022, padiglione 3, stand N 27. stefipastorigloss1965@gmail.com