William Hurt è voltato via il 13 marzo 2022, indimenticabile nel film noir Brivido caldo (Body Heat) thriller fondamentale del cinema degli anni Ottanta, scritto e diretto da Lawrence Kasdan: resterà però nell’immaginario eterno del cinema la figura dello strepitoso attore che sta per entrare in auto, lui alto, vigoroso, bellissimo con i suoi occhi azzurri, biondo e abbronzato, con lo sguardo profondo e sensuale di quelli che di base sono timidi, il volto umido per il caldo torrido dell’estate in Florida, il vento fra i capelli, tra il tintinnio di decine di scacciapensieri osserva la villa dove si trova la stupenda Matty (Kathleen Turner), che lo ha appena salutato rifiutandolo, e lì col guizzo un po’ bohemien, e l’impeto della passione travolgente, lui prende a correre verso l’ingresso della casa acchiappando al volo una sedia da giardino con la quale infrange la vetrata d’accesso all’abitazione della donna, volto a possederla ad ogni costo, mentre lei ormai arresa al furore di quella frenesia d’amore palpitante lo accoglie tra le braccia per cedervi totalmente diventando sua, e da quel momento loro saranno due amanti maledetti.
Purtroppo la vita ha chiesto la riscossione di quello che sembra essere un dazio anche a William Hurt, che nel 1986 vinse l’Oscar per ‘Il bacio della donna ragno’, ad avere l’onere del triste annuncio è stato uno dei suoi figli “È con grande tristezza che la famiglia Hurt piange la scomparsa di William Hurt, padre amato e attore premio Oscar, il 13 marzo 2022, una settimana prima del suo 72° compleanno. La famiglia chiede privacy per questo momento delicato”.
L’attore che le dichiarazioni dell’entourage in un primo momento pareva essere deceduto fortunatamente serenamente e stringendo le mani di chi lui amava molto, nella realtà secondo persone del suo entourage invece ha sofferto molto per una diagnosi di cancro alla prostata avvenuta 4 anni prima che aveva poi metastatizzato fino alle ossa, in precedenza il suo percorso era stato anche turbolento a causa dell’uso di droghe, tanto che il regista Ken Russell colse quel tipo di sensibilità alterata e lo volle per la pellicola che segnò il successo di William pur essendo la sua prima interpretazione nei panni di Eddie in “Stati di allucinazione”.
L’attore che era nato a Washington nel 1950, lascia 4 figli: Samuel Hurt e William Hurt nati dal matrimonio con Heidi Henderson, Alexander Devon Hurt avuto dalla relazione con Sandra Jennings,  e Jeanne Bonnaire Hurt da Sandrine Bonnaire. Tra i film più famosi del divo di cui torneremo a parlare: “Il grande freddo” e “Gorky Park” del 1983, “Figli di un dio minore” uscito nel 1986, “Dentro la notizia” del 1987, “Turista per caso” del 1988, e “T’amerò fino ad ammazzarti” che appartiene al 1990, poi “Il grande freddo” un film epocale, protagonista anche di “Jane Eyre” di Franco Zeffirelli, “Michael” e “Prove d’accusa” nel 97.
di Francesca Berger