Certo!….È così! Non riusciamo ad avere un Presidente della Repubblica (mhh… forse quando sarà pubblicata l’intervista avranno già scelto MATTARELLA), non riusciamo a dare voce agli artisti (sebbene il settore della creatività sia una grande risorsa per il Paese da sempre) eppure la vetrina televisiva (e non solo) sanremese è ampiamente sopravvissuta a ben 2 anni di pandemia!

Nel frattempo il settore dello spettacolo è (mai come quest’anno) la cenerentola dei ristori; insomma siamo completamente in ginocchio! A trovare qualche soluzione ci pensano (per fortuna) le collecting che riescono a volte ad interloquire con i fondi nazionali (Beni Culturali)  ad un prezzo comunque decisamente alto…con procedure burocratiche complesse e molto vincolanti.

Già nel 2020 il Covid ha fatto emergere nel settore dello spettacolo la piaga del lavoro irregolare, del lavoro in  nero e tante altre cose che confermano un atteggiamento atavico tutto italiano: fare Arte è un lusso e (forse) un qualcosa di non abbastanza importante tanto da regolamentarne il ruolo, ergo DA SEMPRE  questo fluttuante settore non ha avuto quella serie di pari opportunità come ad esempio pensione o malattia pagata che tutti gli altri invece hanno! Eppure grazie alla musica e alla creatività siamo sopravvissuti al dolore del lockdown,  L’ITALIA ha fatto  la storia della civiltà ma  a conti fatti ora in modo del tutto teorico! Civiltà vuol dire farsi carico dei talenti….riconoscerne ufficialmente la loro dignità e dimensione ….se poi aggiungiamo il fatto che fare spettacolo è una risultanza ottenuta da fattori fondamentali come collettività e benessere…beh allora direi che siamo ben lontani dal clima festaiolo…

È un pochino come si dice per  l’8 marzo o il giorno della memoria : sostenere la  causa  (dell’Arte) è dovere quotidiano anche quando le luci son spente, anche adesso! Diceva Scialpi

” Non ci sono show, niente più spettacoli
Non si balla più non si canta più ”

…Buio, sipario… applausi!