D: Chi è Sarah?
R: Sarah Avolio nasce a Napoli il 10 Luglio 1982, dopo un infanzia non facile decide di intraprendere un percorso per effettuare un cambio sesso una transizione a tutto tondo da uomo a donna oggi è finalmente Sarah, una ragazza transgender orgogliosa di riconoscersi tale nonostante oggi lei sia una donna che ha completato il suo percorso transizione. Nota nell’ambiente LGBTQ come attivista, sempre pronta esserci per chi deve fare il suo stesso passo e in ogni forma di battaglia, ma anche come showgirl, attrice e fotomodella ha partecipato a diversi concorsi di bellezza portandosi diversi titoli e portando anche in Europa e nel mondo la bandiera italiana oltre la bellezza.
D: Quali sono le tue battaglie private nella vita quotidiana?
R: Essendo un’attivista del mondo LGBTQ mi dedico a dare supporto a chi ha bisogno soprattutto grazie ai social faccio sentire la mia voce le mie opinioni non sempre condivise ma pur sempre un mio personale parere quotidianamente vado a interagire con chi si avvicina al mondo Transgender LGBTQ su diverse visioni, per far si che anche noi abbiamo gli stessi diritti delle persone cisgender i cosi detti etero o normali anche se li a normalità nel 2022 cos’è…
D: Il tuo è stato un percorso condiviso in famiglia?
R: Il mio non è stato un percorso supportato o condiviso con i mie genitori anche perché loro non sostenevano la mia causa, anche se mi amavano alla follia, quindi alla maggiore età ho lasciato la mia famiglia per incamminarmi verso questo mio obiettivo cioè diventare donna ed incamminarmi da sola per un assestamento psicofisico. Non è stato semplice per una ragazzino che veniva da una realtà come quella del sud Italia, dove certi modelli di persone sono visti come uno sbaglio.
D: Quali sono i problemi che hai avuto nell’affrontare il mondo del lavoro?
R: Dopo e durante la transizione ho girato e mi sono spostata in varie città dell’Italia dove ho iniziato a lavorare con difficoltà. Ho dovuto anche subire del mobbing durante il mio periodo lavorativo, anche quello è stato duro perché ovviamente la attuale civiltà non accetta persone transgender come me in certi contesti lavorativi, quindi ho dovuto ripiegare su settori dove quella figura riesce, diciamo, a farsi spazio e farsi notare; dai locali notturni come showgirl locale e TV o lavori come commessa, parrucchiera di giorno show girl di notte, ho fatto anche delle comparse in svariati film. Però ad oggi ancora le ragazze transgender hanno molta difficoltà ad inserirsi e farsi spazio nel mondo del lavoro e quindi ripiegano a prostituirsi come escort o altri impieghi.
D: Che cos’è per te il “bello”?
R: Il bello e una parola che può avere tante sfaccettature, per me il bello è vivere una vita pseudo-normale con tutti i diritti che mi spettano; non una vita normale, intendo avere dei mie parametri e la mia libertà, non la monotonia come tante persone, ma soprattutto andare in mezzo alle persone ed essere vista e apprezzata come tutti. Parlo soprattutto nel mondo dove noi transgender siamo visti con un occhio diversi, alzarmi la mattina avere un lavoro stabile un buon salario per potermi creare la mia vita anche se oggi non mi posso lamentare. Ho una mia vita privata con tante soddisfazioni e una persone che mi vuole bene e ci tiene a me e questo per me e una cosa bella, ma come ho detto sarebbe ancora più bello se il mondo accettasse le persone LGBTQ come persone alla pari senza fare una selezione.
D: Hai organizzato molti concorsi di bellezza Queer, e ne sei stata anche in giuria, spiegaci il perché del successo di questi eventi.
R: Ho partecipato sia come concorrente che come giudice a differenti eventi internazionali e nazionali, concorsi di bellezza e sfilate anche con qualche griffe nota. Molti eventi nascono soprattutto per dare visione alle ragazze transgender, farsi conoscere, vendere la loro immagine per dare qualche spiraglio di apertura anche nel lavoro, ma il successo è dato dall’organizzazione e dalla visibilità oggi grazie ai social dove io interagisco e vendo la mia immagine grazie ai miei follower che ringrazio ogni giorno per credere in me. Rendiamo evento mediatico e cerchiamo di coinvolgere più persone possibile in modo che ogni persona possa esserci per poter vedere l’evento ma soprattutto poi sono gli sponsor a darci la possibilità di realizzare tutto questo e renderlo maestoso.
D: Qual è la tua città preferita?
R: Napoli, ho girato molto nella mia vita ma non farei mai cambio con nessun’altra città.
D: Un consiglio di bellezza per tutti i nostri lettori?
R: Non esiste consiglio migliore che essere se stessi e piacersi, chirurgia o no.
D: Progetti futuri?
R: Progetti futuri a lungo termine non si possono fare, considerato cosa stiamo vivendo, ma sicuramente vorrei ritornare a calcare le passerelle oppure un fantastico photoset. Vedremo, per una gratificazione e vanità; ebbene sì, sono anche io vanitosa anche se non sembra e posso confidarvi di essere anche molto timida.