D: Ci racconti la genesi della questione Torino Pride?
R: Semplice… avviene dalla lettura del verbale del direttivo, dove apprendo che rappresentanti di aswat pagati dal coordinamento sono invitati al Pride…
D: Reazione?
R: Io manifesto da subito una reazione di contrarietà per l’associazione coinvolta (tutto in forma di protesta privata) mi viene risposto che non sono con me d’accordo, ma che comunque tale iniziativa non avverrà, per via di inderogabili impegni delle persone invitate.
D: Allora la questione era risolta?
R: A quel punto vista l’incertezza sulla loro partecipazione ,non ho pensato di agire… esprimendo pubblicamente la mia reazione.
D: Ma non è stato così, mi pare…
R: Infatti, avviene l’esatto contrario, per cui pubblico in data 29/5 via social, il mio dissenso, dicendo che trovo tutto inaccettabile oltre al fatto, che vengano usati fondi del coordinamento per dar vita a tale iniziativa.
D: Al che tutto si amplifica?
R: Si, perchè alcuni organi di stampa,riprendono la mia protesta, che a quel punto coinvolge anche Italia-Israele, e due politici Ricca e Loewenthal prendono posizioni in linea con me…
D: Ma perchè aswat è il centro della polemica?
R: lo è perchè il Coordinamento Pride non doveva invitarli, perchè il coordinamento è nato per organizzare solamente le manifestazioni, e non per assumere posizioni politiche.
D: Il tuo giudizio su aswat?
R: E’ un associazione gay e trans femminista che opera in territorio israeliano, in esso vi sono persone LGBT palestinesi ma vorrei precisare che tali discorsi sono possibili solo in Israele, nei territori occupati o nei paesi arabi confinanti con lo stato di Israele vige la repressione gravata da violentissime pene a carattere penale, i membri di aswat, parlano del clima di Israele nei confronti della realtà LGBT, come di “pink washing” (ovvero di un uso strumentale a fini politici di questi temi per creare un clima di accettazione internazionalmente condiviso) insomma, ci troviamo di fronte a persone che fanno propaganda anti-istraeliana pur godendo dei favori dello stato che attaccano, una cosa a mio parere folle…
loro vengono “accettati” dalla comunità araba dei territori occupati ,solo ed esclusivamente per far campagna denigratoria, la riprova, ne è che le loro famiglie non incorrono in conseguenze ritorsive…(per esempio)
D: Si può dire che questa sia una storia esplicativa di una trasformazione in negativo ad una certa opposizione alla destra?
R: Si, assolutamente si, perchè è una opposizione identitaria assolutamente identica seppur opposta a quella di Salvini.