Orlando Oggi intervista Luca Cassiani, nuovo consigliere regionale in forza al PD in seguito alle dimissioni di Davide Gariglio.sei stato particolarmente noto ed apprezzato per il tuo lavoro di ben nove anni come presidente della commissione cultura del comune di Torino, qual è la situazione attuale della città di Torino in generale?
La città vive un periodo di conclamato declino scaturito dall’inesperienza del movimento cinque stelle che demonizza lo sviluppo e il benessere, addebitando alla crescita solo disvalore. La persecuzione delle attività commerciali sta uccidendo il centro della città’, in nome di una presunta tutela dell’ambiente. non si può’ pensare di fare cassa a spese dei cittadini svilendo il commercio di prossimità, soprattutto nel centro aulico della città. Siamo riusciti ad arginare almeno per un anno questa follia, la nostra sorveglianza sarà continua e costante.
Cosa ne pensi delle politiche urbanistiche attuali?
Purtroppo si moltiplicano le Aree abbandonate e non riqualificate, nonostante le promesse e gli impegni della Sindaca in campagna elettorale . Le periferie sono state solo oggetto di promesse elettorali non mantenute. La risposta ai bisogni dei quartieri più in crisi è stata solo la costruzione di nuovi supermercati: nessuna politica di accompagnamento dei progetti sociali e nessun impegno in favore del decentramento. Le Circoscrizioni, ormai ridotte a simulacro di democrazia, stanno boccheggiando : tagli alle risorse Per il verde e per Le manutenzioni , con le strade ormai ridotte ad un colabrodo.
E dal punto di vista culturale?
Qui la situazione diventa drammatica : Abbiamo perso il primato faticosamente raggiunto in tanti anni di buona amministrazione al punto che le prenotazioni alberghiere sono diminuite di oltre il 20%.
La cultura non è certamente tra le priorità della Giunta Appendino: eliminate le grandi mostre, tagliati i fondi per musei e i festival e con un’offerta culturale natalizia pressoché inesistente e per nulla attrattiva, ecco che i turisti abbandonano la città, dopo che per anni abbiamo visto il centro affollato e gli hotel pieni, ci ritroviamo agli ultimi posti nella classifica delle città turistiche del Paese.
Anche nelle periferie accade lo stesso; le attività’ legate al territorio hanno sofferto una riduzione di fondi che ha causato una conseguente svalutazione dell’offerta associativa e ricreativa. In centro non va meglio, basti pensare che la fondazione Torino musei ha perso un numero impressionante di visitatori, rappresentando di fatto la sconfitta delle politiche culturali dell’attuale giunta.
L’Incapacità di predisporre piani di sviluppo funzionali non tanto all’incremento ma quantomeno al mantenimento degli standard di offerta, la maldestra programmazione, frutto di una visione arbitrariamente distorta della realtà, sono di fatto le più lampanti manifestazioni dell’incapacità di produrre risultati significativi nelle politiche culturali cittadine .
La non centralità della cultura, nell’ottica penta-stellata, è testimoniata dal ruolo davvero marginale che ora ricopre.
E’ ormai a tutti evidente che alle cattedrali della cultura, questa giunta ha favorito e tuttora favorisce i centri commerciali, con le ripercussioni che conosciamo fin troppo bene.
Il castello del Valentino, è da sempre un’ eccellenza della nostra città, attualmente com’è organizzato? Anche questo è un esempio di cattiva gestione, restituirlo al comune che non sa come utilizzarlo, e neanche ha le risorse per farlo funzionare porterà all’abbandono di un luogo che è da sempre nel cuore dei torinesi.
Il Festival cinema lgbqi Lovers era un’esempio di una torino aperta e dotata di una importante sensibilità, è ancora così?
Speriamo che sia davvero un punto di riferimento, poiché l’anno scorso è stato davvero un mezzo flop, a causa di due errori; il primo è stato spostarlo nella seconda metà giugno ed il secondo quello di alienarsi il favore del suo storico pubblico proponendo film troppo di nicchia o con tematiche legate al dramma della condizione LGBT evitando i contenuti che mettessero in risalto le esperienze positive e gioiose della vita e della comunità lgbt. In sintesi un festival privo di allegria e di messaggi positivi.
Quest’anno confido nella comprensione degli errori passati, e mi auguro che la direttrice saprà riportarci al “nostro” festival da Sodoma ad Hollywood che è da sempre punto di riferimento nazionale ed internazionale dei film con tematiche lgbt.
Le politiche lgbtqi attuali, come si stanno sviluppando?
Mi sembra che ci si stia occupando troppo della normale amministrazione senza mettere in campo visioni idee e sperimentazioni così come avviene come nelle città più’ avanzate nel campo dei diritti individuali.
In qualità di consigliere regionale, come pensi di affrontare il problema dell’emergenza bullismo ed omofobia nelle scuole?
Le istituzioni devono fare uno sforzo straordinario in termini di investimenti per formare operatori specializzati che possano contrastare nelle scuole di ogni ordine e grado tale fenomeno, al fine di prevenire discriminazione e prevaricazione sia nelle classi che sui social .
Cosa vorresti fare in qualità’ di consigliere regionale?
Vorrei occuparmi dei problemi del pendolarismo e dei trasporti ed infrastrutture , oltre al tema del lavoro e del giusto salario soprattutto vigilando sulle gare ed appalti degli enti pubblici che spesso vengono assegnati al massimo ribasso determinando così’ insostenibili condizioni salariali. Continuerò a vigilare sulla cultura e sul turismo e sugli investimenti nel sistema piemontese, anche se mi pare che l’Assessore regionale alla cultura abbia ben operato sia in termini di investimenti che di innovazione. Da cittadino torinese, mi impegno a tenere accesa una luce speciale sulle politiche culturali della città di Torino, così come ho fatto negli anni di esperienza in consiglio Comunale.
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