Difficile capire come il nuovo segretario PD Piemontese Paolo Furia, da sempre uno dei massimi rappresentati del mondo LGBT possa essere felice di questa nuova “trovata” della vulcanica reazionaria cattolica Monica Canalis; che già si era dimostrata avversa, in un recente passato, al gay pride. La Canalis, in merito all’incontro organizzato dal Sermig, presso l’Arsenale della Pace, ed avvenuto il primo febbraio, dove ha dato nuovamente sfoggio della sua visione di famiglia tradizionale.

All’incontro in questione era presente, come testimonial, Gigi de Palo, presidente delle Acli di Roma, che nel 2016 si era apertamente schierato contro le unioni civili. Nell’incontro avvenuto al Sermig, egli ha più volte rimarcato la sua totale distanza dalle famiglie arcobaleno sostenendo ripetutamente che esse sviliscono il concetto di matrimonio. Tutto ciò non può essere propriamente in sintonia con il segretario Furia, che da sempre si è battuto al fianco delle famiglie arcobaleno. Del resto, è noto che i cattodem abbiano sempre sostenuto che le unioni civili siano una forzatura giuridica non in linea con la visione tradizional-cattolica del matrimonio.

Inoltre non è segreto che la Canalis sia stata da sempre in linea con il concetto di una sola famiglia tanto cara alla curia torinese che le è sempre stata elettoralmente vicina.

Tutto questo crea un profondo clima di incertezza politica ai vertici del Partito Democratico su questioni che poco si coniugano sulla linea libertaria del suo segretario generando uno scontro tra visioni diametralmente opposte che non possono certamente giovare ad una ricerca di unitarietà all’interno di un dialogo politico già di per se complesso.